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L’Amarone è ottenuto da uve precedentemente appassite. L’uva selezionata a mano dopo la vendemmia passa ca. 3 mesi in locali ampi ed arieggiati, le cosiddette fruttaie, esposta alle fredde brezze d’autunno e d’inverno. Le uve durante il periodo di appassimento perdono ca. 30% – 35% del loro peso iniziale. I liquidi persi fanno sì che nella polpa si concentrino zuccheri ed aromi che danno al vino doti caratteristiche. Dopo la vinificazione l’Amarone passa almeno tre anni in botti di rovere, per poi essere affinato per almeno altri sei mesi in bottiglia.

L’Amarone è conosciuto e vinificato come tale solamente dagli anni 30 dello scorso secolo. Leggenda vuole che il primo amarone sia uscito da una cantina “per sbaglio”. A quanto pare un cantiniere aveva dimenticato una botte di Recioto, un altro vino tipico della Valpolicella, ma prevalentemente dolce, e da questa si è evoluto il primo Amarone. Nell’anno 1936 è stato ripreso per la prima volta l’aggettivo “amaro” per distinguere l’Amarone dal Recioto.

 

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